COLPO DI SPUGNA, di Jim Thompson (Harpercollins Italia – febbraio 2022)
Se cercate un libro che vi tenga avvinti alla pagina e vi regali un personaggio che non dimenticherete facilmente, eccoli qui: il libro è “Colpo di spugna” di Jim Thompson, il personaggio è quel farabutto dello sceriffo Nick Corey. Nick vorrebbe starsene bello tranquillo, a godersi il suo stipendiuccio, ma le circostanze brigano contro di lui e quindi, come dire, deve dare di continuo un’aggiustatina alle cose, così che possano girare per il verso giusto.
Jim Thompson ha scritto una trentina di romanzi e in vita non se l’è passata granchè bene. Doveva scrivere per mangiare e trovarsi una buona camera, per dirla tutta. I libri erano tascabili, roba che potevi trovare al supermercato, vicino ai pop corn. I cosiddetti pulp, a cui Tarantino ha dedicato il suo film più iconico. A quel tempo i suoi romanzi passavano perlopiù sotto silenzio, salvo essere riscoperti e osannati dopo la sua morte. Eppure qualcuno s’era accorto della sua grandezza. Quel qualcuno era Stanley Kubrick che gli ha affidato i dialoghi di “Rapina a mano armata” e “Orizzonti di gloria”. Dai suoi libri ci hanno tratto film magnifici, a cominciare dal “Getaway” di Sam Peckimpah, con Steve McQueen e Ali MacGraw, per proseguire con “The grifters” (I truffatori) di Stephen Frears, con John Cusack e Anjelica Houston, per finire proprio con “Colpo di spugna”, che Bertrand Tavernier ha deciso di ambientare in Africa, con Philippe Noiret e Isabelle Huppert. Tutta roba più che buona.
Ecco, ci risiamo…mi sono nuovamente dilungato. Spero mi perdonerete, ma voglio comunicarvi il mio entusiasmo per questo libro e questo scrittore. E’ vero, infatti, che non leggo!(e quindi non ne parlo) libri che non mi piacciono (abbandonarli, senza rimpianti, a pagina 50, per evitare che tolgano la voglia di leggere per un bel po’), ma è anche vero che alcuni libri ne scalzano altri dalla mia aurea lista dei 10 migliori. “Colpo di spugna” si è preso quel posto, a ridosso addirittura del podio, già dopo le prime 20 pagine e rimarrà saldo a lungo in quella lista.
Aggiungo solo che dopo averlo letto, qualche anno fa, mi sono precipitato a leggere tutto Jim Thompson, non rimanendone mai deluso, e mi sono comprato la sua biografia.
Naturalmente consigliatissimo per chi ama il noir, magari condito da un pizzico di black humour, ma anche, azzardo, per i lettori di Dostoevskij, perché, secondo me, Jim Thompson ha esplorato gli inferi dell’animo umano quasi quanto lui.
Recensione di Arturo Bandini Molise
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