CON CHATWIN, di Susannah Clapp
Ho appena terminato questo libro, un po’ particolare. Essendo stato scritto dalla editor di Chatwin, speravo contenesse un mucchio di cose sul suo metodo di scrittura. In effetti qualcosa c’e’, ma non abbastanza. Ci sono, invece, tante notiziole, talvolta anche pettegolezzi, sull’uomo. Gli inglesi, vedi le stories sulla famiglia reale, sono “maestri” in queste cose e sotto questo aspetto il libro è interessante. E’ come conoscere da vicino il mito ma, come ben sappiamo, i miti talvolta è bene non andarli a trovare nella quotidianità.
Diciamo che questo libro puó ben integrare la bella biografia che Nicholas Shakespeare ha scritto su Chatwin. Il personaggio è affascinante, forse più dello scrittore. Per qualcuno Bruce Chatwin non è stato uno scrittore eccelso. Opinione rispettabile, ma io credo che il suo “In Patagonia”, pur con qualche piccolo trucco lecito (conoscete uno scrittore del tutto onesto, a parte John Fante?), abbia dato un grande impulso alla letteratura “di viaggio”. Che vi devo dire, a me “In Patagonia” è molto piaciuto, come anche “La via dei canti” e gli altri suoi libri (6 in tutto), con la parziale eccezione de “Il viceré di Ouidah”.
Riguardo a “Con Chatwin”, è un libro riservato a chi conosce, lo ami o lo detesti, lo scrittore. E’ un tassello per approfondire, non certo indispensabile, ma utile. La scrittura della Clapp è scorrevole ma non accattivante: ci sarà pure un motivo perché gli editor non fanno gli scrittori non credete? A ognuno il suo mestiere.
Bella, come di consueto, l’edizione Adelphi: una foto in bianco e nero del nostro “eroe” su sfondo seppia e scritte in nero. Essenziale ed elegante: a Chatwin sarebbe piaciuta.
Recensione di Arturo Bandini Molise
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