CONFESSIONI, di Minato Kanae (Atmosphere Libri)
Nulla è come sembra
Una insegnate cui è appena morta la figlia di quattro anni, una classe di alunni delle medie e un segreto condiviso.
Una storia divisa in sei micro capitoli dove ognuno dei personaggi racconta la sua verità.
Il lettore non può che restare coinvolto da ognuna delle loro confessioni senza mai poter esser certo fino in fondo di quanto siano reali.
Confessioni è un libro complesso, magnificamente scritto, e che difficilmente può essere incasellato nel genere thriller psicologico.
Nasconde e poi scoperchia un enorme calderone ribollente di dubbi etici che albergano in ognuno e ci sbatte in faccia grandi questioni etiche e sociali che fino a pochi anni fa sembravano riguardare soltanto il mondo giapponese ma con le quali ora facciamo i conti quotidianamente.
La perdita di adesione al reale degli adolescenti, la tendenza a rinchiudersi in se stessi e a perdere progressivamente ogni contatto con la rete sociale e familiare.
Gli episodi di bullismo estremo che in Giappone, a causa anche di un sistema scolastico che pretende altissimi standard dal singolo ma che al contempo scoraggia ogni forma di differenziazione e di dissonanza nei suoi alunni.
Ed infine il tema della vendetta che è così caro a buona parte delle popolazioni orientali ma che siamo spesso portati ad associare alla sola Corea per le sue famose e premiate pellicole che trattano di “revenge’.
Confessioni e’ un romanzo così reale e potente da diventare a tratti fastidioso perché scardina buona parte delle nostre ,a volte ipocrite, convinzioni sull’adolescenza dipinta spesso come un periodo aureo di innocenza e ci porta a riflettere su un sistema giudiziario spesso impreparato ad affrontare crimini commessi in età adolescenziale.
E se pensiamo che, soltanto in patria, Confessioni ha venduto più di tre milioni di copie ed il film tratto dal romanzo è stato candidato agli Oscar, probabilmente sarà più semplice renderci conto di quanto, oggi più che mai, sia necessario prendere coscienza di una realtà adolescenziali in costante e rapido cambiamento in tutto il mondo industrializzato e non certo soltanto in Giappone.
“Per la prima volta mi resi conto che l’intento di uccidere giaceva dentro di me, confinato entro un certo limite,e rischiava di venir fuori con prepotenza perché un vero idiota mi stava costringendo a superare quel limite.”
Recensione di Annachiara falchetti
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