LE VOCI DEL FIUME, di Jaume Cabrè
Questa è la storia di Oriol, vissuto durante gli anni del franchismo a Torena, un paesino della Catalogna. La storia di un maestro di scuola, né coraggioso né brillante, ricordato come un traditore, come un eroe, come un artista, come un santo. Che voleva essere un buon padre ma non ci è riuscito.
Dopo oltre cinquant’anni Tina, anche lei una maestra, cerca di ricostruire i fatti che segnarono la vita di Oriol attraverso il suo diario, ritrovato per caso nella vecchia scuola di Torena che sta per essere abbattuta.
Tina vede la sua vita sgretolarsi e si aggrappa con tutte le forze a quelle pagine e all’idea di rendere giustizia a Oriol, con cui sente di condividerw la difficoltà a essere se stessa, malgrado gli altri.
Da qui il fiume in piena della narrazione di Cabrè, che diventa familiare dopo aver letto anche solo un suo libro.
Prosa affascinante e avvolgente, che pretende dal lettore molta concentrazione per non perdersi nei continui salti temporali, caratteristica di questo grande scrittore. Nella stessa pagina, ignorando le diverse tempistiche, spesso convivono i dubbi e le riflessioni di Oriol, la curiosità di Tina, la forza di Elisenda e della sua vendetta, l’arroganza del sindaco Targa.
I dialoghi, nella stessa frase, possono iniziare nel 1944, trasferirsi ai giorni nostri, ritornare agli anni del franchismo; come la voce del fiume, che non è mai lineare, che rimbalza sulle pietre e sembra provenire da tutti i lati.
Ad una domanda di Oriol può rispondere il marito di Tina, ad un ordine di Elisenda può reagire il marmista.
Eppure basta farci l’orecchio per venire completamente conquistati da questa scrittura magistrale e dalla storia densa e coinvolgente.
Le voci del fiume non ha la complessità di Io confesso, il capolavoro di Cabrè, ma è un libro da leggere per chi pensa che un po’ di fatica valga la pena, se si viene poi ricompensati con tanta bellezza.
Recensione di Elena Gerla
Presente nelle 5 Recensioni più cliccate a Luglio 2021
LE VOCI DEL FIUME Jaume Cabrè
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