IL BAMBINO CON I PETALI IN TASCA, di Anosh Irani (Piemme)
Chamdi ha 10 anni, abbandonato appena nato, ha vissuto tutta la sua vita in un orfanotrofio, lontano dagli scontri tra musulmani e induisti che imperversano nella Bombay degli anni ’90, sognando “Kahunsha”, il suo paese immaginario dove non esistono tristezza e bambini senza famiglia.
La voglia di trovare suo padre e la sua grande ingenuità lo spingono a fuggire dall’orfanotrofio portandosi dietro le uniche cose importanti che ha , lo straccio nel quale era avvolto al suo arrivo e una manciata di petali delle sue adorate bouganville.
Presto però si scontra con la dura vita dei bambini di strada fatta di fame, povertà, sporcizia e delinquenza.
Il legame che instaura con Sumdi e Guddi ,fratello e sorella, lo aiuta a sopravvivere e gli insegna che anche l’amicizia può diventare “famiglia”.
Un paese lontano, un’immensa povertà , lo sfruttamento dei più piccoli dei malati dei deformi e l’intolleranza religiosa sono gli argomenti trattati in questo breve romanzo, ma anche l’amicizia ,la solidarietà e la bellezza che solo gli occhi di un bambino possono trovare in un mondo così crudele.
Recensione di Elena Steffenini
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