IL BIGLIETTO SBAGLIATO, di Pierre Turcotte
Protagonisti assoluti di questo romanzo sono Villa Falier, lungo il Brenta tra Padova e Venezia, con i segreti che nasconde, e Arcibaldo Falier, detto Cibì, un trentaduenne che si è allontanato volontariamente, dalla famiglia e dal luogo di nascita ormai da dieci anni, per motivi che scopriremo quasi alla fine del libro.
Ormai Cibì vive a Londra dove è diventato un uomo ricco e di successo e pensa raramente a tutto quello che si è lasciato alle spalle. Ma il destino ha altro in serbo per lui: arriva a trovarlo, inaspettata, la sorella Titti che, facendo leva sulla malattia di cui soffre, riesce a convincerlo a tornare. E così, seppure obtorto collo, il nostro protagonista si troverà ad affrontare il passato, ritrovando le cose belle e quelle che invece lo hanno angustiato. Ritroverà il fratello Chris, la ragazza amata da sempre, Isabelle, e conoscerà i nuovi amici della sorella; ritroverà anche i ricordi degli altri componenti della famiglia che ha perduto in un incidente e gli torneranno alla memoria episodi del passato, che aveva cercato di rimuovere.
Non mancano alcune morti sospette per cui, accanto alle discussioni filosofiche con parenti ed amici, non mancherà neppure una vena gialla, con un indolente poliziotto che sembra un po’ un pesce fuor d’acqua ma che invece rivelerà sottili abilità investigative. Insomma un libro intrigante, un po’ giallo, un po’ romanzo di formazione con un’ambientazione storica interessante, ma anche sicuramente un libro che fa meditare sul senso della vita e su come ci possa accadere, nella maturità, di ripensare al nostro passato con una lettura diversa e forse meno impulsiva di quando eravamo giovani.
Ho visto che l’autore, Pierre Turcotte, ha scritto altri libri prima di questo e penso così di approfondire la conoscenza della sua produzione.
Recensione di Ale Fortebraccio
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