IN FUGA DALLA SCUOLA E VERSO IL MONDO, di Simone Consorti
Valerio è un ragazzo romano dominato dalla rabbia per la fine di una storia d’amore, per un’amica che ha subito un destino ingiusto, per una famiglia amorfa e per una scuola che non sa parlare ai ragazzi.
Quest’ultimo punto mi ha particolarmente colpito perché Consorti è un professore, ma non ha alcuna pietà nel rappresentare un corpo docente autoreferenziale e meschino. Eccetto il viscido professor Anzanelli, nessun altro ha diritto ad un proprio nome; i professori vengono assimilati alla propria materia e chiamati con un generico Francese o Ginnastica, enfatizzando la loro monodimensionalità.
Leggendo il libro oscillavo fra il desiderio di abbracciare Valerio e farlo sentire meno abbandonato e l’istinto di urlargli di prendersi in mano la sua vita e smettere di autocommiserarsi.
Ps: avviso per i bibliofili: la carta è liscissima e bellissima da sfogliare
Recensione di Stefania Lusona
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