JIMI HENDRIX A LEOPOLI, di Andrei Kurkov (Keller – marzo 2022)
In una Leopoli contemporanea si intrecciano le vite di strani abitanti. Un hippie cinquantenne che ogni anno si riunisce con i suoi amici su una fantomatica tomba di Hendrix,. Un ex agente del Kgb in pensione che riversa tutta la tenerezza celata negli anni di servizio nei colombi che alleva. Un uomo che si mantiene trasportando di notte su strade dissestate uomini che devono espellere calcoli renali. Una fanciulla rinchiusa in un cambia valute durante il turno di notte e che è mortalmente allergica ai soldi. E come sfondo una Leopoli vissuta quasi sempre di notte in cui l’architettura si riduce ad una toponomastica cacofonica per noi europei. Con tutti questi elementi è molti altri Kurkov costruisce un romanzo che parla di amore, di redenzione e di valori.
La trama è lo stile narrativo richiamano spesso il realismo magico e in alcuni punti è evidente che lo scrittore è ben ferrato anche nella scrittura per bambini. Tutti i personaggi hanno qualcosa di positivo e sono spinti da una qualche forma di amore che li spinge a migliorarsi. Presente anche una velata critica al regime e al sistema ma accennata appena.
Il ritmo della storia è serrato e Kurkov è dotato di grande ironia che a tratti vira verso il grottesco e l’inverosimile.
Se devo trovare una pecca al romanzo certamente la individuo nel finale che a tratti pare quasi buttato lì per chiudere in pochissime battute una storia che invece occupa quasi 400 pagine.
Lo consiglio perché è ben scritto e contestualizzato nel momento storico come non mai
Recensione di Annachiara Falchetti
Commenti