LE MIE FIABE AFRICANE, di Nelson Mandela con 33 illustrazioni originali di 16 artisti africani. (Donzelli)
Uno dei miei tanti desideri, prima di mettere “the end” alla mia esistenza terrena, è toccare il suolo africano.
Da sempre affascinata dal Continente Nero non perdo occasione per leggiucchiare le sue storie, deliziarmi di immagini di quella natura, ancora selvaggia e primitiva, dai colori sfavillanti.
Ho avuto sempre un’ inconscia sensazione che le mie origini vadano ricercate in quel mondo colorato e misterioso quale la calorosa Africa (ma vedi un po’!)
E così mi trovo a provare il “mal d’Africa”, dopo ogni lettura o dopo aver contemplato foto e deplians dei luoghi africani, al mio ritorno nel presente occidentale.
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È successo anche con “Le mie fiabe africane ” di Nelson Mandela (premio Nobel per la pace 1993): stordita dolcemente dalle storie, tra animali parlanti, il sole cocente, i colori rossi e arancioni del crepuscolo, il ritorno alla realtà è stato un colpo allo stomaco.
Perché in queste favole, miti e leggende che parlano di sentimenti umani, che profumano di terra, raccontate con la voce narrante di un cantastorie, stregone di magie e incantesimi, trasportata dal caldo vento di scirocco fra le sabbiose dune e la savana, io ho attraversato i villaggi a piedi nudi fra la gente dalla pelle nera e dai denti bianchissimi. E mi sono trovata benissimo.
Vi invito a leggerle per riscoprire il calore di una terra genuina molto spesso saccheggiata dei suoi tesori, calpestata nei suoi ricordi.
Vi invito ad andare oltre per vedere con il cuore gli incantevoli scenari di una terra dai mille volti, specchio di ogni origine umana.
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E, non per ultimo, scoprire sorprendentemente nelle trenta fiabe, provenienti da diverse parti del continente africano, di come in fondo la sostanza possa cambiare ma la morale universale rimanga inalterata e chiami in causa anche noi, appartenenti a una cultura lontana.
Il più bello dei racconti del libro è proprio un mito che, evidentemente non a caso, è stato collocato in chiusura. ” La madre che divenne polvere” narra la nascita del mondo e parla dell’odio e della distruzione prodotti dalle creature, sebbene sono state generate e cresciute con amore dalla Madre Terra. Un racconto che dovrebbe fare riflettere tutti, come si suol dire, grandi e piccini.
«Il mio desiderio è che in Africa la voce del cantastorie possa non morire mai, e che tutti i bambini africani abbiano la possibilità di sperimentare la magia dei libri senza smarrire mai la capacità di arricchire la loro dimora terrena con la magia delle storie»
Recensione di Patrizia Zara
Titolo presente nei libri per viaggiare – 6 puntata
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