L’ETÀ DELLE MADRI, di Vittorio Punzo (Alter Ego – marzo 2022)
” Di solito parlare con Anna mi strizza come un asciugamano inzuppato e gocciolante nel tombino attraverso le tubature fino alla cascata delle Marmore e poi mi perdo, annego, nell’acqua e di me non resta più niente. Quello che immagino non riesce perché con lei le cose cambiano. Certe volte dimentico di essere un uomo e mi lascio prendere dall’incertezza. “
Questo è un romanzo d’esordio, secondo me molto promettente, di un giovane scrittore casertano.
Al di là dello stile di scrittura, che a volte confondere un po’ ma è segno della ricerca di una propria voce, il libro mi ha affascinato perché è misterioso, ambiguo: ad un certo punto ho iniziato a pensare che ciò che leggevo non era una storia che si stava svolgendo nella realtà, ma una creazione della mente del protagonista, un po’ come ” Il giro di vite” insomma.
La storia la racconta Domenico, un ragazzo di sedici anni che vuole diventare un artista di collage, ma soprattutto vuole dimostrare di essere un uomo. Sta insieme a Maria Vittoria, che ha ventidue anni e fa la barista. Si amano, sognano di andare a vivere a Bruxelles, vivono come fossero personaggi di una fiaba, cercano anche nel piccolo paese in cui vivono posti suggestivi e fatati in cui perdersi, parlano del futuro e del coraggio, fanno l’amore nei prati e nelle case diroccate.
È quando Mari V. ( così la chiama affettuosamente lui ) invita Domenico a cena a casa sua, e gli fa conoscere sua madre, che tutto cambia.
Anna, con la sua strana vita fatta di silenzi, sparizioni improvvise, sigarette e litri di vino, affascina il ragazzo e si pone presto al centro dei suoi pensieri, relegando Maria Vittoria sullo sfondo, e la casa in cui vive diventa per Domenico una sorta di castello stregato in cui tutto è immobile e lo abbraccia in un incantesimo chiudendosi attorno a lui e isolandolo dal mondo esterno.
recensione di Azzurra Carletti
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