LIBERA. diventare grandi alla fine della storia, di Lea Ypi
“Mio padre si rassegnò alla mia partenza. Lasciai l’Albania e attraversai l’Adriatico. Salutai lui e la nonna sulla spiaggia e raggiunsi l’Italia su una barca che navigava sopra i corpi di migliaia di annegati, persone con anime più speranzose della mia, ma con un destino meno fortunato. Non sono mai più tornata”.
Questa è la fine della della storia autobiografica raccontata da quella che oggi è un’autorevole docente di filosofia politica alla London School of Economics: Lea Ypi. Ho avuto modo di ascoltarla recentemente al festival della filosofia di Modena. Ho colto solo la parte finale del suo intervento, ma ciò è bastato ad attirare la mia attenzione su di lei e sulla sua opera. Ho quindi comprato questo suo romanzo, autobiografico, uscito recentemente per le librerie. Il libro è molto interessante e coinvolgente.
Lea Ypi racconta la sua vita, prima da bambina poi da ragazza, nella sua terra d’origine, in Albania, a Durazzo,
La Ypi vive assieme alla sua famiglia una fase particolare della nostra storia recente e in particolare dell’Albania. Prrima il socialismo, reale, in Albania, poi la rivoluzione pacifica che apre una dimensione nuova, per gli albanesi più giovani, sconosciuta. La Ypi racconta la rivoluzione e il risveglio della politica in una fase essenzialmente di transizione e anche di anarchia. Ma il romanzo parla di lei, della sua famiglia, composta da splendide figure, particolari e complesse, attraverso una scrittura fine e delicata, ricca di pensieri e di sentimenti. Un romanzo che è insieme vita e speranza. Un vero caso letterario.
Recensione di Algo Ferrari
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