L’OSPITE TRISTE – Matthias Nawrat

L’OSPITE TRISTE, di Matthias Nawrat (L’orma – giugno 2023)

In questo romanzo, splendidamente malinconico, il narratore in prima persona vaga per Berlino, sperimenta la migrazione e la difficoltà di arrivare in un paese straniero. Fin dall’inizio, l’autore Matthias Nawrat accompagna il lettore nella vita quotidiana del suo narratore.

Si ha subito la sensazione di incontrare le persone insieme al narratore mentre gli raccontano le loro vite. Che si tratti dell’architetta polacco, dell’ex compagno di studi universitari, della commessa del negozio polacco o di Dariusz, medico fallito, ora depresso e alcolizzato

Negli episodi del suo romanzo, Matthias Nawrat mostra in modo caleidoscopico i diversi strati della società, ma anche i suoi abissi. Vagando per la città, l’autore sceglie un linguaggio che ha un tocco molto personale. Il suo stesso quartiere con il parrucchiere, il supermercato dietro l’angolo e il negozio polacco invitano in qualche modo il lettore a partire per conto suo.

La difficoltà di arrivare in un paese straniero attraversa il romanzo come un filo rosso. I personaggi delle singole storie osano per primi fare il grande passo di lasciare la loro terra natale, la Polonia. Ma alla fine, pur partendo, restano nel loro mondo. Esattamente come ha fatto il narratore stesso.

“L’ospite triste” ascolta mentre parlano delle loro vite passate. Ciò dà significato a ciò che prima non era stato detto ed era rimasto inascoltato. Ma il narratore in prima persona non si limita ad ascoltare: dentro di lui nascono sentimenti come paura, rabbia e tristezza. Una splendida e coinvolgente scrittura per un romanzo che avvolge il lettore in uno strato di malinconia che dura a lungo anche dopo aver chiuso l’ultima pagina.

Recensione di Moreno Migliorati

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