PONZIO PILATO Un enigma tra storia e memoria – Aldo Schiavone

PONZIO PILATO. Un enigma tra storia e memoria, di Aldo Schiavone (Einaudi)

Mi sono procurata questo libro sulla scia dell’apprezzamento per un capolavoro della narrativa francese, “Il procuratore della Giudea”, di Anatole France, e poi, ovviamente, perché tutto ciò che riguarda Yehoshua ben Josef (sì, da duemila anni è più noto come Gesù) mi interessa sommamente. In realtà a monte dell’acquisto c’è stato un fraintendimento: il fatto che l’autore fosse Aldo Schiavone mi aveva portato a credere che questo fosse un saggio storico, ma in realtà non lo è, se non marginalmente. Troppe ipotesi azzardate, nel corso della scrittura, ad esempio, riportata l’informazione che all’arresto nell’orto di Getsemani era presente anche un’unità militare romana, e non solamente la ‘polizia’ del sinedrio, mi sembra arrischiato proporre che fosse stato proprio il Sinedrio a chiederne la presenza, e, soprattutto, che Pilato, un procuratore che godeva di fama non proprio amichevole nei confronti dei suoi governati, avesse concesso quanto richiesto; sì.

D’accordo, il Sinedrio era a maggioranza Sadducea, ovvero di ‘collaborazionisti’ con i Romani, ma chi scrive non viene nemmeno sfiorato dal dubbio che ci si possa trovare di fronte a una fola evangelica, anche se poi ripetutamente si afferma che i vangeli non sono opere di storia; infine, in chiusura viene ventilata l’ipotesi che Pilato abbia voluto assecondare il disegno di Gesù (farsi messia) per una qualche fascinazione subita da parte di qualcuno certamente magnetico, ma che per un romano di potere altri non era se non un suddito originario di una regione sottomessa a stento, che procurava problemi a tutto spiano. Poi, per carità, la ricerca e la disamina delle fonti (Filone e Giuseppe Flavio) c’è tutta, ma non mi è parsa convincente…

Per chi è interessato all’argomento, peraltro, la lettura risulta assai interessante (ma non facile, eh!).

Recensione di Anna Ciammarughi

Lascia il primo commento

Commenti