STORIA DI ISMAEL CHE HA ATTRAVERSATO IL MARE – Francesco D’Adamo

Storia di Ismael che ha attraversato il mare, di Francesco D’Adamo (De Agostini)

Pur essendo un libro rivolto agli adolescenti è stato come una lancia nel cuore.

Ismael, 15 anni, figlio di un pastore berbero della costa e di una beduina delle sabbie racconta la sua storia, di come la vita trascorreva semplice e felice, di come aiutava il padre nella pesca fino al giorno in cui sono arrivate le ciminiere che, versando i loro veleni chimici nelle acque, hanno avvelenato il mare (rendendo quasi impossibile il lavoro di pescatore). Dopo la morte del padre segue il consiglio di attraversare il mare per cercare lavoro in “Talia” o in Francia per mantenere se stesso, la madre e le sorelline. Quindi descrive gli “squali”, uomini che sfruttano queste situazioni; racconta del naufragio in mare, dell'”accoglienza” ricevuta e ascolta le storie di altri clandestini, rendendosi conto che alla fine é un’unica grande storia: cambiano i nomi e i luoghi ma si parte sempre dalla disperazione nella speranza di condizioni migliori.

É un libro che cattura fin dalle prime righe quando, con la dolcezza di fanciullo, immagina il primo incontro tra i suoi genitori… Ed é un libro che fa piangere!

Mi hanno scavato il cuore le due lettere, scritte nel cuore e nella mente (non potendo scrivere), alla madre e al padre durante il naufragio e di cui trascrivo le parti che più mi hanno scalfito:

“Non ho mai avuto paura del buio. Ma questo è un buio diverso, è il buio che sta dappertutto e non sai più dove sta l’acqua e il cielo, dove sta il sopra e il sotto. In questo il rumore è tremendo e fa paura, madre: c’è il rombo delle onde che si avvicinano e sono sempre più alte; c’è il vento che non mi dà tregua e mi strappa la pelle – e io rotolo e vado giù; e poi ci sono i cavalloni che mi portano in alto, o almeno credo, e poi mi spingono in basso fino a farmi inabissare.”

“Io, però, continuo a non capire il perché della fabbrica, delle ciminiere e del veleno chimico. Forse avrei dovuto farmi spiegare meglio le cose da Yves.

Ricordo che ci disse che quella era la volontà degli uomini e non di Dio. Io non capisco, padre. E tu?

Se quella è la volontà degli uomini, allora lo è anche tutto questo: la spiaggia, le barche, gli Squali che fiutano il nostro sangue e il nostro denaro. Padre…”

Beh, ecco, io credo che questo sia un libro da far leggere nelle scuole medie e al liceo, perché oggi che incalza di nuovo la paura del diverso e la cultura dell’odio, dove gli haters si nascondono dietro uno schermo a sputare veleno contro tutto e tutti, questo libro può aprire (si spera) gli occhi, la mente e magari anche il cuore a tematiche importanti. Perché se é vero che non possiamo accogliere tutti é anche vero che dobbiamo rispetto ad ognuno, ed il primo passo é la conoscenza!

Recensione di Alessandra Minops

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