TERRA SANTISSIMA – Giusy Staropoli Calafati (Laruffa)

TERRA SANTISSIMA, di Giusy Staropoli Calafati (Laruffa)

“Io non venivo da fuori, io ero una di dentro”.

“Terra Santissima”è tra i 74 libri proposti dagli Amici della domenica per partecipare al Premio Strega 2022.

Simona è una giornalista, figlia di emigrati calabresi, vive a Milano. Il giornale per cui lavora la invia in Calabria per un servizio sulle ‘ndrine della montagna. Lei quella terra ce l’ha nel cuore, quando era piccola non voleva abbandonarla, le nocciole e Paolino erano i suoi amori. “Dov’è il tuo cuore, lì è il tuo tesoro. E io lo avevo dove era sempre stato. Nel petto dell’Aspromonte”.

E adesso può ritornare, là sull’Aspromonte, quello dei versi di Corrado Alvaro, dove forse sono custoditi i segreti della ‘ndrangheta, la ferita più profonda di questa terra bellissima. Ed è lì che incontra Salvatore, bello e selvaggio, e pulito, uno dei pochi pastori non ancora contaminati dalla “malerba”, che l’accompagnerà in questo viaggio. Ritroverà le orme della sua vita passata, i luoghi di un tempo, sacri e profani. Si farà avvolgere dall’abbraccio della sua terra e da quello di Salvatore, si perderà nel cuore dell’una e dell’altro. Oltre l’amore c’è anche la sete di verità che lei riuscirà a carpire, per riconsegnare la dignità alla sua gente e ricostruire le cose belle che sono state infrante dalla furia della “malerba”. La speranza e il futuro non possono essere spazzati via. Una terra ricca di bellezze naturali e di letteratura deve essere anche una terra d’onore.

“Ho speso una vita per scrivere, per analizzare la Calabria. Non so se bene o male. Questo non tocca a me dirlo. Posso dire che ho fatto grandi sacrifici sperando che questa terra possa avere una sorte migliore, come credo che avrà”. (Mario La Cava)

Un viaggio attraverso una terra a me cara, la Calabria. Mi è piaciuto moltissimo, ho sentito gli odori, i rumori tipici, e ho “visto” il panorama che questa meravigliosa terra offre sia sul versante montuoso, che su quello marino. È stato un viaggio di ritorno anche per me, laddove il mio cuore è rimasto imbrigliato nella rete dei ricordi, ed è vero, la Calabria è come un tatuaggio impossibile da rimuovere. Uno scrigno di sapori e di saperi, come la casella del pastore.

Recensione di Giusy Luvarà

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